Patologie cistiche renali Rene Policistico Infantile (tipo I di Potter) Rene Multicistico (tipo II di Potter) Rene Policistico dell'Adulto ( tipo III di Potter) Displasia Cistica Renale (tipo IV di Potter)

Patologie Cistiche Renali

Rene Policistico Infantile (tipo I di Potter) - Rene Multicistico (tipo II di Potter) - 
Rene Policistico dell'Adulto ( tipo III di Potter) - Displasia Cistica Renale (tipo IV di Potter)

Dr. P.Parisella

Articolo in aggiornamento marzo 2024

Le Patologie Cistiche Renali sono un gruppo di patologie in gran parte associate a displasia renale cioè ad anomalie di sviluppo e differenziazione  dei reni.  La classificazione ancora oggi utilizzata è quella di Potter (Potter EL, 1972) basata su reperti anatomopatologici e distinta in 4 forme:

Rene Policistico Infantile (tipo I di Potter)
Rene Multicistico (tipo II di Potter)
Rene Policistico dell'Adulto ( tipo III di Potter)
Displasia Cistica Renale (tipo IV di Potter).

Rene policistico infantile (tipo I di Potter) o Malattia Renale Policistica Autossomica Recessiva (MRPAR)

E' la forma infantile del rene policistico, trasmessa quasi sempre con carattere autosomico recessivo, la cui incidenza è di 1/20.000-1/40000 neonati (Winard P. et al., 2001; Paladini D., et al., 2014). 

La patologia è sempre bilaterale ed è caratterizzata da dilatazione dei tubuli collettori senza differenziazione tra midollare e corticale (Van Allen MI, et al., 1993; Roume J. et al., 2004). Se ne distinguono 4 forme a seconda dell’epoca di insorgenza: prenatale, neonatale, infantile e giovanile. La forma prenatale ha sempre prognosi infausta ed è la più comune.

Eziopatogenesi

Tale patologia rientra tra le ciliopatie ed è determinata da mutazioni del gene PKHD1 localizzato sul braccio corto del cromosoma 6 (6p21.1-p12) che codiffica una proteina delle cilia primarie denominata fibrocistina (Van Allen MI, et al., 1993); sono state individuate mutazioni di un'altro gene DZIP1L (3q22.3) che codifica una particolare proteina denominata "zinc finger protein".

Diagnosi ecografica

Caratteristicamente i reni sono notevolmente aumentati di volume (> 90° percentile) e iperecogeni per la presenza di numerose microcisti (l'iperecogenicità è dovuta alle interfacce delle pareti delle microcisti).  Essendo la lesione bilaterale non vi è produzione di urina per cui la vescica non è visibile e vi è oligo-anidramnios ( Van Allen MI, et al., 1993; Paladini D., et al., 2014). Con l'avanzare della gravidanza non è possibile come di norma differenziare corticale e midollare ( Roume J. et al., 2004 ).
La diagnosi ecografica nel 70% dei casi è possibile entro la 23° settimana di gestazione mentre nel 30% dei casi l'aumento di volune dei reni e la iperecogenicità, che sono i segni caratteriistici, diventano significativi nel III trimestre.

Management

Dal punto di vista prognostico la patologia varia da forme lievi a forme gravi. In circa la metà dei casi la prognosi è sfavorevole per la grave insufficienza polmonare e la fibrosi cistica epatica. Nei casi con associazioni extrarenali è consigliato l'esame del cariotipo. La forma giovanile, ad insorgenza più tardiva, si presenta in epoca prenatale con una normale quantità di liquido amniotico e l'aumento di volume dei reni è modesto.

 

Rene Multicistico (tipo II di Potter)

Il rene multicistico è caratterizzato dalla presenza di multiple cisti di dimensioni variabili. Insieme all'ostruzione delle vie urinarie rappresenta l'anomalia più comune dell'apparato genito-urinario con una incidenza di 1:3.000 nati vivi. E' più frequente nei feti maschi con un rapporto M/F 2:1.
Eziopatogenesi
Le ipotesi eziopatogenetiche sono: errore di sviluppo, patologia ostruttiva precoce  delle vie urinarie  che impedisce il regolare sviluppo del parenchima renale. La  forma isolata è generalmente una malattia sporadica, tuttavia sono descritti casi di familiarità con trasmissione autosomica dominante, specie in presenza di altre anomalie dell’apparato urinario. E’ stata segnalata una maggiore incidenza di rene multicistico in feti di madre diabetica.

Diagnosi ecografica

Nel 75-80% dei casi la patologia è monolaterale. L'ecogenicità renale è aumentata per la presenza di numerose cisti di grandezza variabile che non presentano alcuna comunicazione con le vie escretrici; il parenchima renale appare irregolarmente iperecogeno e le dimensioni renali sono aumentate in rapporto alla grandezza e numero di cisti. Vescica e liquido amniotico sono normali nelle forme monolaterali mentre nelle forme bilaterali (20-25%) la vescica non è visualizzata e il liquido amniotico è notevolmente ridotto (oligoidramnios). Nelle forme monolaterali bisogna valutare la eventuale presenza di anomalie del rene controlaterale (idronefrosi, reflusso vescico-ureterale, agenesia renale) e di anomalie extrarenali (anomalie cardiache, del SNC e gastrointestinali. Nelle forme monolaterali il rene sano va incontro ad ipertrofia compensatoria nel 50% dei casi, con ipertrofia ed iperplasia di tutti gli elementi renali. 

Prognosi

Nelle forme monolaterali nelle quali vi è un normale funzionamento del rene controlaterale e vi è una normale quantità di liquido amniotico la prognosi è buona; oltre a controllare l'evoluzione del rene controlaterale poichè la comparsa di idronefrosi o di altre patologie può anche essere tardiva, è opportuno controllare le dimensioni delle cisti poichè a volte se sono molto voluminose possono comprimere gli organi addominali o le vie urinarie del rene controlaterale compromettendo la funzionalità del rene sano. Nelle forme bilaterali la prognosi è sfavorevole poichè l'oligoidramnios può determinare una insufficienza polmonare.

Management

  • studio del cariotipo fetale 
  • ecocardiografia fetale 
  • esami ecografici ogni 3 settimane per valutare l'evoluzione della lesione
  • consulenza urologica/nefrologica pediatrica.
 

Rene Policistico dell'Adulto (tipo III di Potter) - Malattia Renale Policistica Autosomica Dominante (MRPAD) 

Il rene policistico tipo adulto è una anomalia bilaterale  caratterizzata dalla presenza di cisti multiple di diametro variabile conseguenti alla dilatazione dei tubuli collettori e di altri segmenti tubulari del nefrone. 

Eziopatogenesi.

La patologia è dovuta ad un’anomalia genetica con trasmissione autosomica dominante a penetranza completa ed espressività variabile. Nell’ 85% delle famiglie affette la malattia è causata da una mutazione del gene PKD1 localizzato in 16p13.3 (Roume J. et al., 2004; Brun M. et al, 2004 ); meno frequentemente sono implicati il gene PKD2 localizzato in 4q13-23  e  il gene PKD3 del quale non si conosce il locus. L'espressività del gene mutato è molto variabile per cui si va da forme già letali in utero, a forme asintomatiche scoperte casualmente in soggetti adulti.

Diagnosi ecografica

ll rene policistico di tipo adulto è raramente diagnosticabile in epoca prenatale anche se sono stati descritti casi diagnosticati nel corso del III trimestre di gravidanza; in tali casi la diagnosi prenatale va sempre confermata individuando la presenza della malattia in uno dei due genitori. Ecograficamente i reni sono modicamente aumentati di volume (la biometria renale è inferiore a quella riscontrabile nel rene policistico di tipo infantile) e la demarcazione cortico midollare è ben evidente o aumentata perchè spesso la corticale è iperecogena e la midollare normalmente ipoecogena. Meno frequentemente i reni sono notevolmente aumentati di volume e la demarcazione cortico midollare è diminuita o assente (Roume J. et al., 2004). Generalmente sono interessati entrambi i reni in modo asimmetrico, anche se sono state descritte forme monolaterali. ll liquido amniotico è quasi sempre normale, raramente è ridotto e la vescica è normale.  Nella maggior parte dei casi il quqdro si manifesta tardivamente per cui un normale reperto nel II trimestre non esclude la presenza di tale patologia (Brun M., et al., 2004).   
 Displasia Cistica Renale (tipo IV di Potter)

La displasia renale cistica è dovuta ad una ostruzione monolaterale o bilaterale delle vie urinarie; il rene colpito è di piccole dimensioni con fenomeni di fibrosi intraparenchimale e multiple e piccole cisti corticali.

Eziopatogenesi

E' secondaria  ad un'ostruzione precoce  delle basse vie urinarie con conseguente alterata nefrogenesi (Wynard P., 2001).

Diagnosi Ecografica 

La diagnosi si basa sulla evidenza di reni piccoli con aumentata ecogenicità del parenchima, con piccole cisti corticali periferiche in presenza di segni di dilatazione delle vie urinarie. 
Le forme monolaterali sono dovute ad ostruzione ureterale, in genere del giunto pielo-ureterale e sono caratterizzate da: idronefrosi, reni piccoli ed iperecogeni con piccole cisti corticali; se l'ostruzione interessa il giunto uretero-vescicale si ha anche dilatazione dell'uretere. 
Le forme bilaterali sono dovute ad ostruzione uretrale e sono caratterizzate da vescica con pareti spesse, idroureteronefrosi bilaterale, reni piccoli iperecogeni con presenza di piccole cisti corticali, oligoidramnios.
Le anomalie che possono associarsi sono le cardiopatie e le anomalie cerebrali.

Prognosi e Management

Il Rischio di aneuploidia è basso (5-10%) nelle forme isolate.
Il Rischio sindromico nelle forme isolate è del 3-6%, nelle forme associate ad altre anomalie è del 15-20%.
La prognosi è sfavorevole nelle forme bilaterali; nelle forme unilaterali dipende dalle eventuali anomalie associate.

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